La Chiocciola

La Chiocciola

L’artista propone costantemente, nei suoi dipinti, questo elemento affascinante che ha delle forti valenze simboliche. La spirale, base della sua struttura, è stata in molte culture e fin dall’antichità considerata simbolo di perfezione.

 

Fin dalla preistoria questa forma colpì l’immaginazione degli uomini, che la osservarono probabilmente nei cerchi concentrici e nei gorghi che si formano nell’acqua, evocando uno “sprofondare” nelle acque dell’aldilà, il che spiegherebbe perché tali segni spiraliformi appaiano in forma di graffiti (petroglifi) sui grandi blocchi di pietra che in epoca preistorica fungevano da sepolcri. Ma per l’artista la spirale rappresenta soprattutto l’idea di relatività e di inganno della nostra percezione relativa.

 

Se osserviamo la spirale dall’esterno verso l’interno ci dà l’impressione che finisca al centro, proprio come quella di una chiocciola. Se la osserviamo dall’interno verso l’esterno sembra che prosegua all’infinito. Sappiamo però che la spirale, per sua definizione, è infinita nei due sensi. Ma essa rappresenta anche e soprattutto la dualità e l’ambiguità della natura umana e del cosmo: la chiocciola è un animale ermafrodita, maschio e femmina al tempo stesso.

 

La presenza contemporanea di due nature opposte e complementari in uno stesso essere. L’Artista la rappresenta spesso di cristallo trasparente, quasi a sottolineare la fragilità estrema dell’idea di perfezione che si cela dietro la bellezza della forma.

 

Il bene e il male, il chiaro e lo scuro, lo Yin e lo Yang, in quell’equilibrio precario e perfetto che è il motore della vita.